Pagine

lunedì 2 maggio 2016

Pit stop per cambio filtro



Dal 21 aprile 2016 anche l'Ossido di Zinco viene annoverato fra i filtri solari fisici ammessi nel cosmetico.
Sapevamo che avesse un'azione filtrante, e infatti lo inserivamo nei solari, ma non potevamo dirlo.
Adesso, per legge, si può dire. Anzi, si deve.



Si dovranno dunque rivedere i fattori di protezioni inserendo nel calcolo (in assenza dei test di fotoprotezione) anche l'Ossido di Zinco che c'era anche prima, ma che non contava niente.
Ma non è l'unica novità in fatto di filtri fisici.
Chi esprime opinioni su qualunque cosa relativa al cosmetico, in Europa, è il SCCS, Scientific Commettee Consumer Safety, cioè il Comitato scientifico per la salvaguardia del consumatore.
L'SCCS viene consultato, e ne viene sollecitata un'opinione, sia su richiesta della Commissione che da comitati scientifici di uno Stato membro.
Fin dal luglio 2013 l'SCCS aveva espresso una sua opinione riguardo al Titanio Biossido (TiO2) in forma nano, ma solo adesso la Commissione, attraverso il SANCO (una sorta di Ministero della Salute Europeo) che decreta se le opinioni dell'SCCS sono valide o meno, ha preso in considerazione tale opinione e ha deciso che il biossido di Titanio in forma nano può essere utilizzato nei cosmetici e ritenuto sicuro.
Con delle limitazioni.
La decisione della Commissione non è ancora stata pubblica, per cui sono delle anticipazioni che potrebbero venire modificate o confermate in breve tempo. Si parla di entrata in vigore delle nuove regole in Giugno 2016, per cui ai burocrati di Bruxelles è dato poco tempo per le loro elucubrazioni.
Ad ogni modo, il Biossido di Titanio in forma nano potrà essere utilizzato purchè abbia un contenuto di anatasio del 5%. L'antasio non è un altro ingrediente, è una delle forme in cui in natura si trova il biossido di Titanio.

Il TiO2 in natura è presente in cinque forme cristalline diverse: il rutilo, l' anatasio, la brookite e i due polimorfi di altissima pressione (per impatto da meteoriti) akaogiite e TiO2II.
Il rutilo è la forma più comune; l'anatasio ha struttura tetragonale, più allungata rispetto a quella del rutilo, mentre la brookite ha struttura ortorombica.

Oltre alla presenza della forma antasio in quantità al massimo al 5%, le altre restrizioni prevedono che non possa essere utilizzato nelle forme spray, per evitarne l'inalazione, e che sia in usato in % massima nel cosmetico finito al 25%.
Inoltre si entra nel merito delle caratteristiche che il TiO2 nano deve avere per essere usato nel cosmetico:
-Forma cristallina rutile, oppure rutile con massimo un 5% di anatasio
-Dimensione mediana delle particelle ≥ 30 nm;
-Rapporto tra massima e minima dimensione da 1 a 4,5 ( per cui non è consentito l’uso di forme aghiformi )
-Rapporto superficie volume specifico ≤ 460 m²/cm³
-La particella deve essere rivestita, e i materiali del rivestimento devo essere: anidride silicica, silice idrato, ossido di alluminio, idrossido di alluminio, stearato di alluminio, acido estearico, glicerina, dimethicone, trimetossi capril silano, dimethicone/methicone copolymer, simethicone. Probabilmente ne verranno aggiunte altri, vedremo.
-Attività fotocatalica </= 10% comparata con lo stesso materiale non rivestito
-Il TiO2 in forma nano deve risultare fotostabile nella formulazione finale
Questo, però, non modifica la nostra opinione riguardo al fatto che il Biossido di Titanio non sia poi così ecocompatibile: del resto ve lo abbiamo già detto qui , dove evidenziavamo pregi e difetti dei diversi filtri.
Per quanto riguarda la sicurezza del TiO2 nano, cioè che sia immesso sul mercato l'ingrediente con i nuovi requisiti, crediamo che si possa stare abbastanza tranquilli: di questo argomento si parla da tempo, e quindi c'è stato il tempo per i produttori di darsi da fare al fine di avere il prodotto conforme nei tempi previsti.
Ma crediamo che il discorso non finisca qui

Nessun commento:

Posta un commento