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domenica 16 dicembre 2012

Piccole chimiche predittrici

In effetti non era difficile prevedere che, prima o poi, finalmente, qualche ente o autorità dicesse chiaramente che mettere il simbolo del coniglio o la scritta cruelty-free su un cosmetico fosse, di fatto, da associare ad una informazione falsa.

Da anni le Piccole Chimiche lo sostengono, lo hanno scritto anche in questo blog : nel post Uomini e Topi lo abbiamo detto e illustrato con chiarezza.

Adesso finalmente, le Piccole Chimiche non rimangono sole come vox clamantis in deserto, ma si muove qualcosa anche "ai piani alti".



Bene, era ora:

http://www.cosmeticsdesign-europe.com/Business-Financial/Cosmetics-Europe-brands-cruelty-free-cosmetics-claims-misleading

E dunque tanti furbetti che credevano di abbindolare sprovveduti, facendo credere che, poichè sul loro cosmetico c'è il coniglio, questo fosse meglio del cosmetico del vicino che non faceva alcun riferimento alla sperimentazione animale, dovranno smetterla di fare riferimento a ciò che già la legge regolamenta.

Perchè la legge sulla sperimentazione animale è chiarissima: la sperimentazione animale sul prodotto finito, in Europa, è vietata dal 2005.

Quella che è ancora consentita è la sperimentazione sugli ingredienti.

Per cui, anche se un cosmetico finito non è testato su animali, lo sono, nella stragrande maggioranza, gli ingredienti contenuti.


Siccome le Piccolo Chimiche non sono preveggenti, ma conoscono bene la materia e anche tutte le trovate di marketing cosmetico che non tutelano abbastanza chi non è esperto, aspettano con ansia che "ai piani alti" si decida anche di sanzionare pesantemente chi continua a definire il suo prodotto cosmeceutico, chi spaccia per naturale (inteso come di derivazione vegetale) un prodotto che contiene un solo estratto allo 0,00001%, e chi magnifica il suo prodotto perchè "senza" (senza parabeni, senza sles, senza questo e quello), inducendo il consumatore a credere che i prodotti che contengono ciò di cui si sottolinea l'assenza, siano pericolosi.

Adesso aspettiamo solo che venga riconosciuta la malafede e la pochezza di queste trovate di mero marketing ingannevole.




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