Cosa vuol dire “naturale”?.
Vuol dire che si trova in natura.
La natura, come abbiamo visto, è un grande, immenso,
praticamente infinito, insieme di strutture chimiche.
Allora facciamo bene la distinzione fra chimica di sintesi e
chimica di derivati naturali.
Le benzodiazepine tal quali si trovano in natura? No, sono
un prodotto di sintesi, significa che sono state create dall’uomo sottoponendo
altre sostanze a delle reazioni chimiche.
Il petrolio, tal quale, si trova in natura. E’ l’antico
petra oleum, l’olio di pietra (perché sgorgava fra le pietre del deserto) noto
da secoli e secoli.
Sono i suoi derivati, risultati da manipolazione umana, ad
essere di sintesi.
L’olio di oliva si trova in natura? Sì, certo, è solo
“nascosto” nel frutto. La spremitura non è una manipolazione, è una tecnica per
ottenere qualcosa che già esiste, non è una modifica di una sostanza in
un’altra con intervento dell’uomo.
Però, la ricerca di naturale non deve far perdere di vista
il fatto che stiamo sempre parlando di molecole chimiche.
Spesso sentiamo dire che si preferisce curarsi con metodi
naturali o sostanze naturali, perché si pensa di preservarsi da inconvenienti.
Niente di più falso.
Chi ha studiato farmacologia avrà sentito ripetere fino alla
noia che “dosis facit ut venenum non sit” cioè che è la dose che fa sì che una
sostanza non diventi un veleno.
Prima dell’avvento della chimica farmacologica di sintesi,
le uniche cure disponibili erano i derivati vegetali, l’antico farmacista, lo
speziale, era l’erborista che conosceva le piante e i rimedi in esse contenuti.
Per i problemi cardiaci consigliava la digitale, un derivato
della Digitalis Purpurea che aveva una dose terapeutica (dose alla quale si ha
una certa azione) molto vicina alla dose tossica (dose alla quale cominciamo ad
avere un po’ di problemi, un po’ tanti): probabilmente il collega speziale, per
qualche milligrammo in più, ha mandato a miglior vita molti più pazienti di
quanti riuscisse a curarne,
Certo, meglio prendere un infuso di senna per aiutare l’intestino
anziché il bisacodile, però anche con la senna
si rischia una notte tormentata.
Quindi deve essere chiaro
che non è detto che ciò che è naturale sia per definizione innocuo, così come
non è detto che ciò che è di sintesi sia necessariamente pericoloso.
Banalmente, in entrambi i
casi, dipende dalla dose.
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