Nello stesso articolo 1, al comma 2, viene evidenziato, in
modo chiaro, che un cosmetico non può vantare effetti terapeutici. “I
prodotti cosmetici non hanno finalità terapeutica e non possono vantare attività terapeutica.”
Un cosmetico non può curare.
Può risolvere, migliorare, integrare, coprire, camuffare,
colorare, profumare, ammorbidire, nutrire, ma non curare una malattia della
pelle.
Questa attività è propria ed esclusiva dei farmaci.
In alcuni Paesi, ad esempio Giappone e altri Paesi del Far
East, esiste una sottoclasse dei cosmetici e dei farmaci chiamato quasi-drug,
cioè non proprio un farmaco ma quasi, nella quale vengono classificati i
prodotti contro le macchie cutanee, i prodotti solari, i coloranti per capelli,
gli antitraspiranti.
L’equivoco nasce da una definizione del Medico Dermatologo
Albert M. Klingman, l’inventore del Retin-A, che utilizzò il termine
“cosmeceutico” riferendosi ad ingredienti particolarmente attivi a livello
cutaneo.
Ingredienti.
Singoli ingredienti, non prodotti finiti.
Singoli ingredienti, non prodotti finiti.
Inoltre il Dottor Klingman era un dermatologo, i suoi studi
infatti si basavano proprio sull’interazione fra cosmetico e farmaco.
L’FDA americano, però, non ha mai
approvato il termine cosmeceutico: il Food Drug and Cosmetic Act, la legge dell’FDA che regolamenta alimenti, farmaci e cosmetici,
dice infatti che:"non si riconosce alcuna altra categoria, ad
esempio" cosmeceutici”. "Un
prodotto può essere un farmaco, un cosmetico, o una combinazione di entrambi ,
ma il termine "cosmeceutico" non ha alcun significato sotto la legge".
Inoltre, la
FDA afferma che:"La legge alimentare, farmaci e cosmetici definisce
farmaci come quei prodotti che curare, trattare, mitigare o prevenire le
malattie o che incidono sulla struttura o funzione del corpo umano. Mentre i
farmaci sono soggetti a una revisione intensiva e l'approvazione da
parte della FDA, i cosmetici non sono approvati dalla FDA prima della vendita.
Se un prodotto ha proprietà farmacologiche, deve essere approvato come farmaco
".
Neppure in Europa esiste questa “via di mezzo”
Nell’ordinamento legislativo Europeo non esiste il concetto
di cosmeceutico.
O un prodotto è cosmetico o è farmaceutico, non esiste un
cosmetico più cosmetico o un farmaco meno farmaco.
Il cosmeceutico o cosmoceutico o dermoceutico che dir si
voglia, non ha niente di diverso dal cosmetico, perché … è un cosmetico.
Se non lo fosse, sarebbe un farmaco.
Se non è un farmaco, è un cosmetico.
Non ci sono alternative, escamotage, un piede qui e uno lì.
No. La linea di demarcazione è chiara, netta.
A volte piace definire cosmeceutico un prodotto perché
contiene ingredienti innovativi, perché si vogliono enfatizzare alcune
attività.
Va bene.
Però è un cosmetico.
E il consumatore deve saperlo.
Deve sapere che un cosmeceutico è un cosmetico.
Lo spiega bene il Professor Renato Bruni, docente presso la
Facoltà di Farmacia dell’Università di Parma. http://meristemi.wordpress.com/2008/02/27/il-fascino-discreto-del-cosmeceutico/
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